RESPONSABILI
DIRIGENTI MEDICI
PRINCIPALI PATOLOGIE TRATTATE
Malattie infiammatorie croniche intestinali
Malattia celiaca
Cirrosi epatica scompensata
Tumori epatici
Malattia delle vie biliari (litiasi e neoplasie benigne e maligne)
Neoplasie del pancreas
Neoplasie dello stomaco e colon
Diagnosi e terapie endoscopiche dell’obesità
Diagnosi e terapia emorragie digestive
Termoablazione dei tumori del fegato
ORARIO VISITE MEDICHE PER ACCESSO AL RICOVERO
Lunedì dalle ore 14.00 alle ore 15.00
ACCESSO AL RICOVERO
E’ necessario prenotarsi presso il CUP (vedi Sezione CUP) per potersi recare in Ospedale .
Il paziente effettuerà un colloquio con un medico della U.O. di Medicina che provvederà ad inserirlo nella lista di attesa in funzione della gravità e dell’urgenza della patologia riscontrata.
IL GIORNO DEL RICOVERO
Il paziente dovrà recarsi in Ospedale e presentarsi agli sportelli dell’accettazione munito di:
- Impegnativa al ricovero del medico curante (Ricetta);
- Tessera sanitaria ;
- Documento di riconoscimento;
Dovrà essere a digiuno dalla sera precedente ( non deve fare colazione) per potersi sottoporre agli esami del sangue.
E.R.C.P. Colangio – Pancreatografia endoscopica retrograda
è un esame che viene richiesto per comprendere che cosa ostruisce il normale deflusso della bile e/o del succo pancreatico nell’intestino e per eliminare questo ostacolo; ad esempio , calcoli nella via biliare principale o ostruzioni di possibile origine infiammatoria o tumorale. La durata dell’esame è generalmente di circa 30/45 minuiti.
Come ci si prepara all’esame : OSSERVARE IL DIGIUNO ALMENO 12 ORE PRIMA DELL’ESAME.
SI PREGA DI VENIRE ACCOMPAGNATI
SI INVITA I PAZIENTI CHE ASSUMONO ANTICOAGULANTI (DICUMAROLICI)
ANTIAGGREGANTI ( CARDIOASPIRINA,TICLOPIDINA,CLOPIDOGREL…) DI SOSPENDERE
ALMENO 5 GIORNI PRIMA DELLA PROCEDURA ENDOSCOPICA
Pancolonscopia
consiste nell’introduzione di uno strumento flessibile e ben lubrificato, del diametro di circa 1,5 cm, attraverso l’ano per la visione diretta dell’interno del grosso intestino. L’endoscopia viene fatto risalire, se possibile, per tutta la lunghezza del grosso intestino fino ad imboccare l’ultima ansa ileale. L’esame dura di regola qualche decina di minuti.
Come ci si prepara all’esame :
Regime dietetico : Per i cinque giorni precedenti l’esame dieta priva di scorie (vietati frutta, verdura, cereali, alimenti a base di farina integrale). Sono consentiti biscotti, pesce, carne, uova, pasta, riso, semolino, formaggio ad impasto duro.
- Bere abbondantemente (due litri d’acqua al giorno).
- Non assumere cibi solidi nelle 24 ore che precedono l’esecuzione della colonscopia
- Pulizia intestinale
- Utilizzare un preparato a base di PEG 4 litri (SELG-ESSE 1000 o PREPARO)
Il giorno precedente l’esame , se previsto dopo le ore 11.00 :
Una confezione contiene 4 buste. Ogni busta deve essere disciolta in un litro di acqua, ottenendo una
“soluzione”. Per pulire efficacemente l’intestino sono necessari 4 litri di soluzione. Si consiglia di bere un bicchiere di soluzione in modo continuativo e non a piccoli sorsi, per evitare di ingerire troppa aria assieme alla soluzione. Il ritmo di assunzione è di 1 bicchiere ogni 15-20 minuti. È possibile rallentare in caso di insorgenza di nausea. Per rendere il sapore più gradevole si raccomanda di raffreddare la soluzione in frigorifero. Assumere i primi due litri di soluzione dalle ore 20.00 alle ore 22.00. I secondi due litri di soluzione dalle 06.00 alle 08.00 del giorno dell’esame.
Dopo le 23.00 è consentito solo bere acqua fino al termine dell’esame.
Il giorno dell’esame , se previsto dopo le ore 15.00 :
Una confezione contiene 4 buste. Ogni busta deve essere disciolta in un litro di acqua, ottenendo una
“soluzione”. Per pulire efficacemente l’intestino sono necessari 4 litri di soluzione. Si consiglia di bere un bicchiere di soluzione in modo continuativo e non a piccoli sorsi, per evitare di ingerire troppa aria assieme alla soluzione. Il ritmo di assunzione è di 1 bicchiere ogni 15-20 minuti. È possibile rallentare in caso di insorgenza di nausea. Per rendere il sapore più gradevole si raccomanda di raffreddare la soluzione in frigorifero. Assumere i primi due litri di soluzione dalle ore 06.00 alle ore 08.00. I secondi due litri di soluzione dalle 10.00 alle 12.00 del giorno dell’esame.
- Il giorno dell’esame è consentito solo bere acqua fino al termine dell’esame.
- In caso di assunzione di farmaci, in particolare anticoagulanti, è necessario consultare il medico per la sospensione o sostituzione della terapia.
- In caso di allergia è necessario consultare il medico per la terapia desensibilizzante.
- E’ necessario portare con sé documentazione di precedenti esami ed eventuali ricoveri.
- E’ opportuno venire accompagnati in quanto potrebbe essere praticato un sedativo.
Esofagogastroduodenoscopia (EGDS)
consiste nell’introduzione di una sonda del diametro di circa 1 cm attraverso la bocca fino a raggiungere l’esofago, lo stomaco e il duodeno per la visione diretta all’interno dei suddetti organi. L’esame viene effettuato con il paziente a digiuno, dura in genere pochi minutie non causa di norma dolore. Viene tuttavia somministrato precauzionalmente una sedazione al paziente per cui successivamente si consiglia di astenersi dalla guida per qualche ora dopo l’esame.
Come ci si prepara all’esame :
OSSERVARE IL DIGIUNO ALMENO 12 ORE PRIMA DELL’ESAME.
SI PREGA DI VENIRE ACCOMPAGNATI
SI INVITA I PAZIENTI CHE ASSUMONO ANTICOAGULANTI (DICUMAROLICI)
ANTIAGGREGANTI ( CARDIOASPIRINA,TICLOPIDINA,CLOPIDOGREL…) DI SOSPENDERE
ALMENO 5 GIORNI PRIMA DELLA PROCEDURA ENDOSCOPICA
Termoablazione dei tumori del fegato
La termoablazione dei tumori del fegato è una procedura che permette di trattare il cancro mediante l’uso del calore per la distruzione delle cellule tumorali. Viene utilizzata in caso di tumori in fase precoce o di piccole dimensioni, tumori altrimenti inoperabili, in pazienti che non possono essere sottoposti ad anestesia generale, in alcune metastasi epatiche, in lesioni ricorrenti e progressive e in attesa di un trapianto.
Come si esegue?
La termoablazione percutanea dei tumori del fegato si basa sull’uso del calore generato dalle radiofrequenze o dalle microonde per uccidere le cellule tumorali. La massa è raggiunta inserendo attraverso la cute uno o più appositi aghi elettrodi (o antenne in caso di microonde) all’interno del tumore sotto costante visione dell’ecografia o più raramente della TAC, per permetterne un posizionamento estremamente preciso all’interno del tumore. Le radiazioni elettromagnetiche emesse dagli elettrodi innalzano la temperatura oltre i 60°C, causando in pochi minuti la morte dei tessuti trattati. L’intervento, eseguito in regime di ricovero ordinario, dura pochi minuti (tra 10 e 30) e pur non essendo un’operazione chirurgica classica, viene svolta in sala operatoria e richiede l’uso di una sedazione profonda o, in rari casi, dell’anestesia generale. Rispetto all’approccio chirurgico tradizionale la termoablazione percutanea dei tumori del fegato è associata a una minore mortalità e un tasso di complicanze ridotto. Le recidive possono però essere più frequenti, soprattutto in caso di lesioni di dimensioni superiori ai 3 cm. Tuttavia ciò non preclude un successivo intervento chirurgico, oppure una seconda seduta di termoablazione. In casi selezionati, per esempio lesioni difficilmente raggiungibili con gli elettrodi per via percutanea oppure posizionate nelle vicinanze di organi vitali, la termoablazione può essere eseguita mediante approccio chirurgico laparoscopico o, in casi molto rari, laparotomico.
Chi può sottoporsi alla termoablazione epatica?
La termoablazione percutanea dei tumori del fegato è indicata in presenza di una sola lesione di dimensioni massime di circa 5 cm o di lesioni multiple di diametro inferiore ai 3 cm. Il tumore deve essere in stadio non avanzato e ciascun caso viene prima discusso in un gruppo multidisciplinare che coinvolge epatologi, radiologi, chirurghi ed oncologi per confermare l’indicazione. È in genere controindicata se le lesioni sono più di quattro o cinque, se hanno un diametro superiore ai 6-7 cm o se sono difficilmente raggiungibili con gli elettrodi, se il tumore occupa più del 40% del volume dell’organo, in caso di invasione dei dotti biliari o dei vasi sanguigni principali, cirrosi avanzata o infezioni in corso, valori di coagulazione alterati, significativo abbassamento delle piastrine e malattia epatica scompensata.
Controlli successivi all’intervento
Dopo la termoablazione percutanea di tumori del fegato è importante sottoporsi a controlli regolari, in genere mediante ecografia e TAC, per monitorare l’efficacia del trattamento e l’eventuale insorgenza di recidive.
Sono previste norme di preparazione?
Il paziente deve presentarsi in ospedale con gli esiti degli esami richiesti. È inoltre fondamentale attenersi scrupolosamente alle indicazioni ricevute dai medici riguardo all’assunzione dei farmaci e all’alimentazione da seguire nei giorni precedenti l’intervento.